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Cari amici
PASQUA 2016
Qualche giorno fa,
leggendo le notizie su un sito internet, ne ho vista una interessante e
bizzarra allo stesso tempo. Il titolo della notizia era questo: “Le citta con
peggior qualita di vita al mondo”.
Su 230 citta prese in
considerazione le ultime 4 sono: 227
Port-au-Prince ( Haiti) - 228 Sana’a ( Yemen) - 229 Bangui ( Repubblica
Centroafricana) - 230 Baghdad ( Iraq).
Porto Principe quart’ultima ????????
Bon, sapevo bene che Port-au-Prince
non era certo una citta tipo ‘fiore all’occhiello’ per viverci ma che fosse la
4^ peggiore al mondo, questo mi ha sorpreso. Non so che metro di misura hanno
preso i tipi che hanno fatto il sondaggio ma per esempio vedere che anche a
Damasco, in Siria, # 224 si vive meglio che qui.....questo mi sembra veramente
bizzarro. Mentre scrivo i bambini della scuola hanno la ricreazione e si
sentono urla fragorose, canti giocondi, corse con pallone e il tutto mescolato
con i colori del cielo e degli alberi..... con uno spruzzo di tepore del sole
mattutino ne viene fuori un cocktail che sembra di vivere nella citta piu
gioiosa al mondo ma con la peggior qualita di vita.......paradosso evidente
anche se incomprensibile.
Per curiosità, ho fatto
una piccola chiaccherata con una decina di bambini della scuola questa mattina,
bambini e bambine fra i 5 e i 15 anni. Piccola chiaccherata su cose semplici,
di vita quotidiana. Quasi tutti si svegliano verso le 6 del mattino, non e
l’allarme che li fa alzare ma la luce del sole
che in questo periodo appare verso quell’ora. I doveri mattutini sono quasi gli stessi per
tutti; andare a prendere l’acqua con un secchio al pozzo piu vicino, lavare
piatti e pentole del giorno prima, sistemare il letto o le lenzuola stese a
terra o i cartoni sui quali si dorme, scopare il pavimento sterrato della
casetta. Le ragazzine piu grandi
aiutano i piu piccoli a lavarsi e vestirsi. Solo 3 su 10 mangiano qualcosa al
mattino, pane e caffe. Jenny (11) occhi
vivaci e svegli, vive a 7 Km dalla scuola e ogni mattina, da sola, prende un
tap tap (specie di Taxi locale) e viene a scuola. Fredna (13) vive con la zia e
famiglia e deve fare tante cose prima di prepararsi e venire a scuola, cosi come Medjina (7) che e orfana e vive con una amica della mamma
e che deve fare tanti lavori anche dopo la scuola. Il piatto preferito di
Adelson (5) e riso in bianco con una salsa di fagioli e una specie di pappetta
di legumi. Vanessa (14) mangia una volta al giorno, Rene (8) Dieulin (14) e
Jenny (11) 2 volte al giorno, gli altri mangiano anche una pappetta di mais o
un po di corn flakes alla sera.
Tutti hanno un solo paio
di scarpe per venire a scuola e un vestito decente per andare in Chiesa la
domenica. Con l’eccezione di Edwens (13) che dice che quando compie gli anni la
mamma e la nonna gli fanno sempre un regalino, tutti gli altri non hanno mai
festeggiato il compleanno e 5 di loro non sanno nemmeno quando sono nati.
Vanessa ha una piccola televisione a casa ma l’elettricita non c’e ogni giorno.
Fredna dorme su un letto con altri due della famiglia, Lucson stende un
lenzuolo a terra e Ashley dorme su un cartone con altri 3 della famiglia. Nessuno
ha i gabinetti IN casa e i bisognini si fanno in qualche campo fuori o nelle
latrine comunitarie. L’altra sera e
caduta finalmente una forte pioggia, era tanto che non pioveva......ma a causa
di questo 4 dei bambini hanno passato la notte seduti perche il tetto delle
case ha cosi tanti buchi che piove da tutte le parti. Solo 3 di loro vivono con
mamma e papa, 4 hanno solo la mamma e il papa non vive piu con loro, 2 vivono
con altri parenti e una e orfana. Quando chiedi cosa vogliono fare da ‘grandi’
ti guardano un po spaesati. Per loro e
un miracolo che vanno a scuola
ora.....un’altro miracolo e se mangiano oggi....cosa fare da grandi forse non passa nemmeno per la testa.
Ecco, una cosa che
accomuna tutti questi bambini e il fatto che vivono piu o meno lo stesso stile
di ‘vita’. Da quando sono nati non hanno l’esperienza del contrario; che so,
vivevano in America prima e poi sono venuti in Haiti. Ripeto con sempre piu
convinzione che quella gioia di vivere, quegli occhi vivaci e sorridenti e
quell’allegria costante, sono dovuti al fatto che non conoscono il contrario di
come vivono. Sicuramente anche loro hanno giorni tristi e un tempo per il
pianto, ma non e una tristezza costante che rode dentro.
Quindi, anche se gli
“esperti” dicono che Port-au-Prince e la quarta citta con la peggior qualita di
vita al mondo, per me e sicuramente anche una delle prime con bambini piu
felici e spensierati al mondo.
Haiti sta vivendo un
periodo di attesa. Il secondo turno di elezioni previsto per Dicembre 2015 e
stato annullato, il Presidente ha terminato il suo mandato a Febbraio e ha
lasciato infatti la carica e da allora e stato eletto dal Senato un Presidente
a interim che dovrebbe organizzare le elezioni entro 4 mesi. Ma tutti sono
molto scettici che questo accada e quindi si vive nell’ansia di cosa succedera
e nel frattempo la delinquenza aumenta e i ministeri attendono che ci sia una
transizione. La moneta locale negli ultimi mesi si e svalutata enormemente
rispetto al dollaro e diversi beni di consumo sono aumentati anche del 50% nel
giro di 6-7 mesi. Sotto questo punto di vista devo ammettere che la qualita di
vita non e certo ottimale ma mettere Port-au-Prince come 4^ citta al mondo dove
si vive piu male mi sembra comunque una esagerazione.
Le attivita della
missione funzionano a pieno ritmo e grazie a Dio non abbiamo grossi problemi
anche se preoccupa un po la situazione politica del paese in generale. Con
questa lettera, chi ha un bambino in sostegno da noi, ricevera anche la foto
annuale del bambino/a. Come ogni anno ce ne sono diversi che mancano
all’appello e mi dispiace se il bambino che seguite non e piu nella scuola. Il
primo a essere frustrato per questo sono io e quando devo comunicare la cosa ho
sempre un senso di colpa ma in effetti le cause non dipendono dalla nostra
volonta, la ragione piu comune e che la famiglia si e trasferita in zone piu
lontane e quindi non possono piu venire. Anche se il bambino non c’e piu, non
vuol dire che il vostro aiuto e stato inutile, nulla succede per caso. Sono sicuro che in
qualche modo sia l’adottante che il bambino hanno beneficiato del ‘cammino’
fatto insieme per un tempo.
Pasqua per me e sinonimo
di gioia, di vita, di liberazione. La presenza della Missione qui in Haiti offre proprio quella scintilla di vita a
tante persone che orbitano intorno alla missione: bambini, anziani, mamme,
lavoratori. Un grazie di cuore a tutti
voi che in silenzio e con tanta umilta continuate a donare la vita a tanti
sfortunati con il sostegno che offrite.
BUONA PASQUA Maurizio e
tutti da Haiti
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