Cari
amici
Fino
a 5-6 anni fa per andare a Jeremie c’erano diverse possibilita. Via
nave, ce n’era una sola ma era possibile......via aerea; 40 minuti
e tanta preghiera con quei piccoli aerei.....e poi via terra; 290 Km
circa. Via terra o si andava con l’autobus, che era tutto un
programma; carico a scoppiare e con tutta sorta di materiale e anche
animali oppure bisognava avere una buona 4x4 per affrontare quella
strada cosi maldridotta, sterrata, stretta a volte e su e giu per i
monti. 12 o 15 ore di viaggio !!!!! Una vera avventura. Ora siamo
fortunati perche la strada e stata riparata o fatta in tanti punti e
per andarci ci vogliono solamente dalle 6 alle 8 ore, dipende dal
tipo di macchina.
Con
il mio minibus suzuki ci abbiamo messo 8 ore l’altro giorno. Da
Port au Prince a Les Cayes la strada e bella e si viaggia sunza
problemi, da Cayes a Jeremie – che era il tratto infernale - da 3
anni circa ci stanno lavorando sopra e ora la strada sterrata si
alterna con strada asfaltata che fino a 5-6 anni fa non esisteva. E
un viaggio interessante, a tratti difficile ma con dei panorami
mozzafiato; Haiti e veramente bella, sarebbe un paradiso
turistico.......sarebbe....
Fra
Aprile e Luglio 2017 abbiamo costruito un villaggio di 30 casette
per altrettante famiglie che ora le occupano. Il villaggio si trova a
6 km dalla capitale, in una zona montagnosa con una terra rossissima
che sembra ricoprire di terracotta tutti i monti circostanti. La
scelta del terreno sul quale costruire il villaggio e stata piuttosto
“causale”. A dire il vero si pensava di farlo nella citta stessa
o nel raggio di 1-2 kilometri al massimo ma invece fra i tanti
terreni che potevamo scegliere, abbiamo scelto.....o meglio non
avevamo altra scelta che questo !!!!! Gli altri....o troppo cari, o
problemi di reale proprieta......o terreni di eredita.....o i
proprietari erano in america o canada......insomma, diciamo che tanti
‘segni’ hanno condotto all’aquisto di questo terreno che si
trova a Fonds-Rouge. Una frazione di Jeremie che si trova a circa 6
Km da Jeremie.
Si
tratta di una zona montagnosa e molto verde. E una zona vasta e le
case non sono disposte a mo di paesino; tutte attaccate e con la
Chiesa al centro. Tutta la zona ha casette... o meglio ripari di
fortuna e capanne e baracche, diradate e disperse nei monti che a
prima vista, facendo la stradina sterrata per salire verso la zona,
non si vedono quasi. Insomma; diciamo che la ‘logica’ diceva che
non era certo la zona ideale per costruire casette “normali” o
addirittura un villaggio !!!!! Ma a volte bisogna che la logica sia
accompagnata dalle sue sorelle intuizione e irrazionalita.
Fatto
sta che il villaggio fu costruito fra Maggio e Luglio, non senza
difficolta, e in Agosto le famiglie scelte cominciarono a occupare le
casette poco a poco. Quei mesi passati a costruire il villaggio ci ha
aiutato a comprendere giorno dopo giorno meglio la realta di come
vive la gente in quel granello disperso del mondo e una cosa che e
saltata subito all’occhio era la mancanza di scuole, anche una
basica scuola primaria, nel raggio di 6 km. A dire il verro ce n’e
una a circa un Km dal villaggio in una zona chiamata Carrefour Sanon,
dove c’e anche la Parrocchia Cattolica ma la scuola non e grande
e in piu le famiglie devono pagare 1000 Gourdes all’anno per
bambino. Una cifra irrisoria, circa 16 Euro, ma soldi non circolano
cosi facilmente qui e anche 16 Euro e una piccola fortuna e fra un po
capirete perche. Insomma, valutando la situazione e riscontrando un
grande bisogno di avere una scuola almeno di base nella zona, mi sono
messo al lavoro per trovare fondi per costruire una scuoletta e
qualche Organizzazione che sostenesse i bambini attraverso le
adozioni a distanza, metodo sicuro per poter sostenere una scuola.
In
un paio di mesi ho trovato i fondi per costruire la scuoletta capace
di ospitare almeno 3000 bambini e l’assicurazione di sostenere un
certo numero di bambini attraverso le adozioni a distanza dal PIME di
Milano. Ma lasciatemi ora provare a darvi un’idea di come vivono
le famiglie in questa zona.
SITUAZIONE
ABITATIVA Come
dicevo prima, le “baracche”....... “capanne” .....’ripari
di fortuna”....sono sparse su e giu per i monti circostanti. C’e
una stradina sterrata e malridotta che parte direttamente da Jeremie
e arriva a Carrefour Sanon; 7 Km di strada. E una zona rurale dove
non c’e elettricita, strade, lampioni, negozi........e addirittura
non si trova nemmeno la coca-cola, e se non si trova la coca-cola
vuol dire che la situazione e abbastanza grave !!!!!!
Le
casette che si incontrano qua e la sono fatte per lo piu di: rami
intrecciati coperti da terra battuta come parete, tetto di paglia
spessa; oppure....vecchio legname tappezzato di teloni di plastica
come parete con tetto di lamiera
arrugginita......oppure.....tronchetti di arbusti legati insieme e
disposti come parete della casetta e poi il tetto o di paglia o di
lamiera. Se si butta uno sguardo dentro queste “casette” il
pavimento e la terra del monte, al massimo c’e un materasso con
rete di metallo come letto, dei cartoni con indumenti dentro, un
tavolo con qualche sedia, a volte uno scaffale per qualche utensile
da cucina e poi bacinelle di plastica o panieri con indumenti e
un’apparente disordine dappertutto. C’e qualche variazione sulla
dimensione di queste “casette” e come sono disposte le cose
dentro ma in generale e come ho illustrato.
In
queste casette (di solito una stanza sola) di notte ci dormono tutti
e le famiglie sono numerose; genitori con 3-5-7 o piu figli. Sul
letto i genitori e il / i piu piccoli, e per terra tutti gli altri.
I bisogni fisiologici si fanno all’aria aperta e per la ‘doccia’
con secchio d’acqua si fa da qualche parte dietro la casetta. Per
l’acqua c’e una sorgente di acqua di montagna a circa un
kilometro, per cucinare si usano arbusti e legname tagliato sui monti
circostanti e il cibo e quasi sempre preparato su un solo pentolone,
poco importa cosa preparano.
C’e da dire che le famiglie di
provinica sono piu solide che quelle di citta. Per solide intendo
dire che raramente si trova il papà che abbandona la famiglia o mamme
che hanno 4-6 o piu figli con diversi uomini, no, di solito i
genitori sono presenti e –visto che non c’e elettricita e
televisione- ecco che i figli abbondano.
SITUAZIONE
LAVORATIVA: In questa zona non e una esagerazione dire che nessuno
ha un lavoro fisso che garantisce uno stipendio. Quasi tutti gli
uomini e giovani coltivano la terra e le famiglie hanno degli alberi
da frutta e del bestiame. Tutte cose che assicurano un pasto
quotidiano (un povero pasto comunque) ma nient’altro e di soldi
veri, quelli di carta con effige di qualche presidente o monete vere,
se ne vedono poche in casa. Si coltiva, si alleva, si mangia, si
vende, qualche soldino ricavato serve a comprare qualcosa.....si
baratta anche. Io ti do dei mango e tu mi dai altra frutta; io ti do
un sacco di carbonella fatto ieri in qualche vallata e tu mi dai un
gallone di kerosene per la lampada. Le donne si dedicano ad allevare
i figli, aiutare nella coltivazione e in diversi casi ci sono donne
che mettono il prodotto della terra in un paniere, escono alle 3 del
mattino per farsi 6 kilometri a piedi fino in citta, andare a vendere
quello che hanno in qualche mercatino e poi farsi altri 6 Km per
ritornare a ‘casa’. Insomma; si vive ma io oserei dire, si
soravvive. Mi dicono che i giovani appena possibile se ne vanno a
Port-au-Prince in cerca di una vita migliore; pochi restano. E una
zona dove il tempo sembra essersi fermato e si vive come immagino si
viveva in Italia 70-80 anni fa.
SITUAZIONE
DEI BAMBINI: Come potete ben immaginare la vita da “bambini” non
e poi cosi facile qui. A parte le privazioni materiali, i bambini
devono diventare presto piccoli omettini o piccole donnine per
aiutare i genitori in un modo o un’altro. E ‘normale’ vedere
bambine di 8-10 anni che badano ai piu piccoli o fanno da mangiare in
una specie di fornellino a carbone o che vanno a prendere l’acqua
con un secchio a qualche sorgente. I bambini si svegliano ‘nel
cammino della vita’ un po piu tardi (come al solito) ma all’eta
di 4-5 anni gia si vedono accompagnare la sorellina alla sorgente e
tornano con un gallone di acqua sulla testa. A 10-12 anni sono nei
campi con il papa o curano il poco di bestiame che hanno. Dai 15 in
poi diventano uomini ma sempre con quella terra rossa sotto i piedi.
In questa zona la scolarita non e certo un ‘diritto’ ma un
privilegio dei pochi o un miracolo
A
me sembra che si passa dall’infanzia alla puberta per arrivare
all’eta adulta con una sola cosa in mente, come sopravvivere giorno
dopo giorno. C’e poco spazio per porsi delle domande sulla vita,
nessuna, o quasi, possibilita di scegliere cosa fare in futuro quasi
impossibile di spezzare le catene ereditate......condannati alla
prigione del destino. Bah, forse io esagero un poco ma mi si stringe
il cuore vedere questi bambini e pensare che forse il loro destino e
gia preparato per loro senza possibilita di fuga.
Camminando
su e giu per i monti ho incontrato diverse famiglie, i bambini alla
mia vista scappavano, bah, e vero che sono un po bruttino ma la vera
ragione e che raramente vedono un bianco e qui le mamme parlano del
bianco come noi parliamo dell’Orco ai nostri bambini !!!! La gente
e molto timida e schiva ma gentile e ospitale una volta presa
confidenza, un sorriso non manca mai. Tutti ormai conoscono il
Villaggio e la scuola che stiamo ultimando di costruire e tutti sono
coscenti dell’importanza sopratutto della scuola ma sanno anche
che il villaggio portera dei benefici alla zona e non solo per le
famiglie che vi abitano.
Grazie
di tutto e spero che questa lettera vi aiuti ad accogliere il bambino
o la bambina anche nel vostro cuore sapendo che la vostra mano tesa
fara la differenza nella sua vita
Cari saluti.
Maurizio
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