trasmetto la lettera di Maurizio in cui augura Buona Pasqua e fa una sintesi delle attività
Buona Pasqua a tutti
Marzo 2007 gli auguri di Pasqua di Maurizio
FONDAZIONE « LAKAYMWEN »
Carrefou Marin, Route Sibert BP 2632 Port-au-Prince, Haitì Tel. (509) 505-5175 mailto:mauriobarcaro@gmail.com,
Cari amici
I periodi Liturgici dell’anno hanno per me un doppio valore.
Il primo è che servono a ricordare anche ai più ‘svogliati’ dei Cristiani che è esistito un tale di nome Gesù, nato povero, vissuto povero e che si è consumato per noi. Quel Gesù presente con più o meno intensità nella nostra storia individuale secondo i periodi del ‘sentiero della vita.’
Il secondo è che questi periodi ci aiutano a riflettere su elementi che fanno parte della vita di tutti, nel caso della Quaresima e della Pasqua.... sofferenza e gioia.
Haiti sembra vivere una Quaresima perenne fatta di privazioni e sofferenze sin dall’indipendenza del 1804, dalla nascita di Haiti come paese, come entità di popolo......e prima era ancora peggio, in schiavitù sotto i Francesi. E’ interessante leggere la storia di questo fiero popolo: la prima Nazione Indipendente dell’emisfero Americano, il primo popolo ‘nero’ indipendente eppure l’ultimo, attualmente, per grado di benessere sociale fra le nazioni Americane e una delle ultime al mondo.
33 colpi di stato, 3 Presidenti assassinati e altri 6 morti al potere in situazioni dubbie, uno suicida, 7 hanno terminato il mandato e poi i due grandi Dittatori, Francois e Jean Claude Duvalier che hanno disposto del paese a loro volontà per 30 anni fra il 1957 al 1986.
E in mezzo a tutto questo: regimi militari, squadroni della morte come i Ton-Ton Macoute o i FRAPH (colpisci) con il loro regime del terrore. Morte, sofferenza e privazioni hanno sempre fatto parte della vita dei ‘piccoli’, dei poveri, delle masse.
C’è sempre stata un’elite di un pugno di famiglie (sopratutto mulatte) che si sono arricchite all’inverosimile e che hanno retto le sortì del paese in modo chiaro o da dietro le quinte nei due secoli passati e che continuano tuttora a influenzare le sorti politiche e sociali con sotterfugi vari purché continuino a gioire dei privilegi di cui gioiscono da sempre.
In 200 anni di storia non si è mai sviluppata una coscienza di benessere collettivo, gli interessi personali dei pochi hanno sempre avuto il sopravvento; risultato? Analfabetismo dilagante, mancanza totale o quasi di infrastrutture come: strade, case, scuole, ospedali, acqua potabile, elettricità, strutture agricole, telefoni. Disoccupazione cronica, fuga di massa dalle campagne che alimentano delle mostruose bidonville dove un formicaio di umanità vive ammassata in spazi ridicoli.
In Haiti, escludendo mango e tabacco, non si produce quasi nulla nè per il fabbisogno nazionale nè per esportazione, tutto e importato, perfino lo zucchero, prodotto dalla canna da zucchero, del quale Haiti fu un tempo uno dei maggiori esportatori al mondo. Perciò i prezzi di materie prime quali: riso, olio, fagioli, carne congelata, carburante ecc.....sono molto alti se si considera il guadagno medio di chi ha un lavoro generico (70-80 US$ al mese) o un insegnante (100-120 US$ al mese).
Il 60-70 % della popolazione attiva è disoccupata e migliaia di bambini non vanno a scuola. Le famiglie sono composte per lo più da mamma, 4-6-8 figli avuti da compagni differenti dei quali nessuno presente e gli anziani devono contare su figli e parenti per sopravvivere.
Haiti sopravvive grazie alle rimesse della ‘diaspora’ (Haitiani che vivono all’estero), alla presenza di numerose organizzazioni caritative internazionali e missioni di religiosi, e ai prestiti della comunità internazionale. Dopo la cacciata dell’ultimo Dittatore, 1986, una fragile democrazia è apparsa sulla scena politica locale con tutta una nuova classe di politici che però hanno ancora quel tipo di mentalità nepotista, corrotta e dispotica ereditata dal passato. Politici non abituati ai compromessi, all’ascolto, alla cooperazione fra di loro. “Ognuno per la sua strada alla ricerca del potere” sembra il motto vigente e poi una confusione incredibile. Pensate che alle ultime elezioni si presentarono più di 60 candidati per la Presidenza, esponenti di altrettanti partiti, senza contare quelli che non ce l’hanno fatta a presentarsi !!
In tale contesto sociale, vi lascio immaginare le enormi difficoltà alle quali la gente deve far fronte giorno dopo giorno senza parlare dei problemi sociali quali : crimine organizzato, baby gangs e bambini di strada, malattìe infettive, violenza ecc....
Haitì è in una posizione di stallo fra una società di 50-60 anni fa e il mondo moderno, fra il consumismo e la sopravvivenza, fra il ‘vecchio’ e il ‘nuovo’.
Il mondo ‘globale’ ha emarginato tanti paesi del Sud del mondo che, come Haitì, non sono riusciti a tenere il passo per varie ragioni ed ora si ritrovano prigionieri delle leggi del mercato globale che di fatto, penalizza quel poco che un paese come Haiti potrebbe avere ma non può. La mia non è una ricerca di una scusante per la situazione qui; le responsabilità personali e collettive di questo popolo per questo disastro sociale ci sono eccome, ma che ci piaccia o no viviamo in un mondo ‘globale’ e perciò le scelte del ‘vicino’ non possono non incidere positivamente o negativamente sugli altri.
Perciò la Quaresima in Haitì continua e per molti è puro Calvario. Ma è una sofferenza che questa gente porta con dignità, senza dramma o disperazione.
Per migliaia è una vita di sofferenze e privazioni, dal primo vagito all’ultimo sospiro in una baracca o sulla strada, e in mezzo la lotta per sopravvivere
. Ma non mi stanco di ripetere che malgrado tutto i più hanno una allegria contagiosa e si accontentano di poco per essere contenti e .....gioiosi.
E’ difficile vedere qualcuno che si potrebbe definire ‘depresso’; gli psicologi hanno ben poco da fare qui. La psicologia è una disciplina che appartiene al mondo Occidentale dove, con tanto che si ha, c’e sempre un sacco di gente depressa o con ‘musi lunghi’. Qualche giorno fa parlavo con una vecchietta che vende caramelle davanti alla scuola e siccome è molto pia e parla sempre di Dio l’ho stuzzicata dicendo “ma come. Dio ti protegge, ti ama e tutto.....pero ti ha dato una vita di sofferenze!” E lei rispose “Dio mi ha dato la vita e vivere è una gioia.” Poche parole che possono sembrare fataliste eppure spesso la verità e cosi. Semplice e diretta.
DALLA MISSIONE:
ANZIANI: Attualmente abbiamo 31 anziani qui da noi, 8 donne e 23 uomini. Nel corso del 2006 alcuni sono deceduti e altri se ne sono andati o sono stati ripresi dal figlio o il nipote. Certo è che di anziani non ne mancano mai e se avessimo una struttura capace di ospitare 100 anziani sarebbe piena in poco tempo. Infatti, ogni volta che uno ‘torna al Padre”, ce ne sono almeno 5-6 in lista di attesa fra gli anziani ex-malati delle Suore di Madre Teresa e quelli di alcune famiglie del vicinato. Senza contare che se andiamo in città ne troviamo a volontà, sopratutto nel cortile dell’Ospedale. Come passano le giornate i nostri anziani? Direi senza clamori, piccole cose abitudinarie. Mangiare, dormire, giocare -carte o domino, fare piccole passeggiate, parlare insieme, sedersi sotto il fresco di un albero, litigare a volte. E poi ci sono i piccoli compiti giornalieri di alcuni più arzilli: portare l’acqua e il cibo a chi è confinato a letto o su sedia a rotelle, fare il proprio bucato, scopare il cortile, piegare i panni lavati, una spolverata qua e là e tante altre piccole cose. Il 50% dei miei anziani sono autosufficientì e gli altri hanno gradi diversi di infermità però tutti hanno una serenità disarmante.
Certo, non scoppiano di gioia ma nessuno si potrebbe definire ‘depresso’ o triste. C’è chi soffre fisicamente per l’infermità o qualche acciacco acuto ma anche questi sono piuttosto sopportati con serenità. A me piacerebbe portarti a volte per delle piccole gite, che so, al mare o in campagna.......ma
purtroppo la situazione di violenza che vige nel paese da mesi non ce lo permette. L’unica loro ‘ricreazione’ sono le voci dei bambini della scuola, il vederli giocare nella ricreazione e il piccolo incontro di preghiera che hanno con un gruppo protestante una volta alla settimana. In passato c’era anche un gruppo parrocchiale che veniva a pregare con loro, ma non è durato molto.
Per l’assistenza medica riceviamo l’aiuto delle Suore Vincenziane (della Parrocchia) in casi semplici e di Padre Rick o le Suore di Madre Teresa nel caso si tratti di anziani che richiedono assistenza medica continua e specifica. Per gli anziani che muoiono qui e non hanno nessuno (il 90%) ci occupiamo di organizzare un semplice funerale con tanto di bara, posto al cimitero e semplice funzione religiosa. E’ così che tanti piccoli santi ‘nascosti’ terminano la loro avventura su terra. Mi dispiace che io sia uno dei pochi a beneficiare della loro presenza e a testimoniare della loro ‘grandezza’ umana. Piccoli, semplici, poveri, ignoranti e nascosti ma per me sono dei giganti come esseri umani. Sono sicuro che il loro nome apparirà sulla prima pagina del giornale che conta veramente, un giornale che non è di questo mondo, e i loro vestiti stracciati saranno più splendenti di un bell’Armani e il profumo che sprigioneranno sarà più fragrante che Chanel o Hugo Boss........
Allo stesso tempo assistiamo anche 15 anziani a domicilio. Alcuni li abbiamo trovati sulle strade, hanno passato un po’ di tempo con noi, e poi li abbiamo sistemati in baracche decenti in affitto per far spazio nella missione ad anziani più bisognosi e meno autosufficienti. Altri invece ci sono stati segnalati dal vicinato.
SCUOLA:
4 anni fa aprimmo una piccola scuola rudimentale con 130 bambini.
Fu l’inizio di un programma per l’educazione di bambini molto poveri della zona che ci ha portati oggi a gestire 2 scuole primarie (elementari-medie) con 700 bambini,
una scuola secondaria (liceo) con 300 studenti,
un corso di informatica con 40 computers per gli studenti della secondaria e, in programma per quest’anno, ci sono dei corsi professionali per studenti che non vogliono, o non possono, ultimare gli studi fino al diploma.
Devo dire che La Provvidenza ha veramente fatto miracoli per la realizzazione di tutto questo. Con questo programma scolare, non solo accompagniamo i bambini fino all’età ‘quasi’ adulta ma li togliamo dalle strade e dal pericolo di finire in certe bande armate, offriamo loro la possibilità di conseguire qualcosa di concreto per il futuro e, di riflesso, aiutiamo lo sviluppo della comunità locale.
Il nostro piccolo pollaio ha funzionato bene per circa due anni ma poi, dall’America e a causa della febbre aviaria, ci fu un blocco delle esportazioni di pulcini e perciò da circa un anno siamo stati costretti a interrompere il progetto. Speriamo comunque di poterlo riavviare appena possibile.
VARIE:***
Per via di ritardi e mancata consegna di numerose lettere in passato, da Dicembre 2006 queste lettere circolari sono spedite dall’Italia, dai miei collaboratori dell’Associazione Lakay Mwen ONLUS di Chieri (TO).
***Scoraggio già da un po’ di tempo la spedizione di piccoli pacchi regalo per i bambini da parte degli adottanti. Diversi pacchi non sono mai arrivati.
Lettere con foto degli adottanti per i bambini sono sempre le benvenuto, scoraggio solo la richiesta di scambi di lettere fra bambini/adottanti per le lampanti difficoltà pratiche, (quelli che sanno scrivere lo fanno in Creolo, e quindi sono da tradurre, o in francese ma con una ortografia da tradurre comunque)
E’ passato più di un anno ormai che in quel di Chieri (TO) è sorta l’Associazione Lakay Mwen Onlus, riconosciuta legalmente a tutti gli effetti, che appoggia la missione con diverse iniziative: mercatini, raccolte e invio di materiale promozione, coordinazione di parte delle adozioni ecc..... Quest’ anno all’Associazione potrà essere devoluto il 5 per mille della dichiarazione dei redditi e ovviamente vi invito a pensare a noi quando sarà il momento.
ASSOCIAZIONE LAKAY MWEN ONLUS V. Giovanni XXHI # 29,10023 Chieri (TO)
codice fiscale # 90022830013
per informazioni e chiarimenti contattare Andrea e Marina Condrò saviomarina@libero.it Tel. 011-9470172
***Andrea e Marina Condrò possono essere contattati per ogni tipo di informazione e
richiesta. Sono una ‘giovane’ coppia di pensionati che da quattro anni hanno abbracciato con passione e dedizione la causa della nostra missione in Haitì e sono i promotori appunto dell’Associazione nella quale hanno coinvolto, contagiandoli, numerose persone che mi sarebbe impossibile elencare di seguito e alle quali va la mia più profonda gratitudine. Tutte persone che dedicano tempo ed energia con discrezione e senza squilli di trombe. Tanto lavoro ma anche tanti risultati.
***In questi ultimi 3 anni la missione è cresciuta e si è radicata fermamente nella zona. Grazie ai vari progetti che siamo riusciti a realizzare, 700 bambini beneficiano di una educazione primaria gratuita, della fornitura di tutto il materiale scolastico e anche di un pasto al giorno. Quasi 300 studenti non pagano rette scolari, hanno la possibilità di conseguire il diploma di studi superiori e usufruiscono di un corso di informatica, corso che poche scuole hanno e tutte comunque a pagamento. In progetto per quest’anno ci sono dei corsi professionali. Un programma scolastico, quindi, completo che ha come fine quello di accompagnare i bambini fino all’età adulta togliendoli dai pericoli della strada e offrendo loro una concreta speranza per un futuro migliore. Tante famiglie della zona beneficiano di riflesso ed è quindi anche motivo di crescita per la comunità locale
45 anziani sono assistiti quotidianamente in tutto,
52 persone lavorano per la missione con diverse mansioni e poi tanti casi di persone che vengono al portone per chiedere aiuti vari: soldi per l’affitto, cibo, medicinali......se malati chiedono una lettera di raccomandazione per andare in centri che conosciamo e capita anche di portare qualche gravida di corsa all’ospedale per partorire.
Per me è motivo di stupore constatare quanto La Provvidenza sia riuscita a fare in cosi poco tempo. Quante persone ha inspirato, quante porte ha aperto inaspettatamente, e se una porta si chiudeva....si apriva una finestra. Io mi considero sempre come un ponte in tutto questo, un ponte fra tanti bisognosi qui e i veri artefici del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, voi.
Cerchiamo però di non focalizzare l’attenzione sui ‘numeri’, la cosa più importante credo sia quella di ricordare che ogni persona è importante e unica, che chiunque venga a noi riparta con un sorriso anche se non possiamo fare nulla, che ogni benefattore ha diritto di sapere come sono utilizzati i soldi guadagnati con sacrifici, che con fiducia ci affida. Che anche se non riusciamo a vivere pienamente il primo comandamento, restiamo comunque vicino al Signore in Croce attraverso il secondo.
Un grazie di cuore e un augurio di Buona Pasqua 2007 da noi tutti.
Barcaro Maurizio, Lakay Mwen
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