Monday, January 18, 2010

EXODUS

salve a tutti copio incollo la lettera pervenutami da Maurizio il 18/01/2010 all ore 20,13 italiane:

"EXODUS

La missione dista 4-5 Km dall’Aeroporto e da 4 giorni aerei cargo, sopratutto americani, arrivano e partono dalla Capitale in continuazione. L’aeroporto, che non e poi cosi grande e ha una sola pista, e congestionato da aerei che scaricano materiale e personale in continuazione. Siamo al sesto giorno dal sisma e ancora la popolazione……..o i sopravvissuti come e il caso di dire, e allo sbando. Aiuti materiali immediati (cibo e acqua) sono stati sporadici. I problemi logistici sono molti primo fra tutti la sicurezza nel distribuire i beni e stanno aspettando che entrino in azione i soldati Americani in appoggio per garantire ordine e sicurezza. Non c’e dubbio che la mobilitazione del mondo intero e massiccia e generosa ma le dimensioni di questa catastrofe sono cosi enormi che immagino che anche gli operatori umanitari non sanno proprio come coordinare gli aiuti.
Ne frattempo da tre giorni e cominciato un vero e proprio esodo di gente che lascia la citta per paesi di provincia. Con le poche possessioni che hanno e con qualsiasi mezzo possibile, ; bus, macchina, camion, nave e anche a cavallo o con degli asini , questa gente abbandona la citta con la speranza che almeno in provincia possano trovare cibo e acqua per poter vivere.
Parallelamente, anche sciacalli e approfittatori approfittano della situazione per derubare e saccheggiare di giorno e di notte. Sanno bene che la presenza della polizia e inesistente e quindi sono loro i padroni della citta per ora.

Finora le emergenze sono state : salvare i sopravvissuti sotto le macerie, raccogliere e seppellire i cadaveri, medicare le migliaia di persone ferite e ora speriamo che cominceranno a portare cibo e acqua alla popolazione e poi si vedra immagino.
Siamo ancora allo stadio della « sopravvivenza », parlare di ricostruzione ora e irrisorio a questo stadio. In citta e ancora l’apocalisse, tutte le strutture di base sono state colpite e per il commercio nessuno sa quando comincera a riprendere una sembianza di normalita. Il porto (dove arrivava il grosso dei beni di consumo) e distrutto, ci sono ancora macerie e cadaveri dappertutto e gli aiuti umanitari di prima necessita, benche siano arrivati in gran quantita e sono stoccati all’aeroporto, non hanno ancora raggiunto la popolazione bisognosa.
Tre quarti della citta e distrutta, la gente e accampata sulle strade e anche se si ha dei soldi e estremamente difficile trovare persino uova, riso, fagioli, olio ecc…..

E mezzogiorno ora, il sole impietoso e torrido, incurante di quanto e successo continua a infierire sulla gente, degli elicotteri militari passano in continuazione nel cielo, i mei ragazzi e alcuni professori parlano nel cortile animosamente, i bambini giocano in una parte all’ombra del cortile, le donne lavano i panni sporchi e in cucina si prepara qualcosa da mangiare. La vita in Haiti non sara piu la stessa per nessuno, la speranza e che da una tale tragedia nasca qualcosa di positivo. Sono in Haiti dal 1994 e ho vissuto tante tragedie : colpi di stato, cicloni, incendi, sequestri, manifestazioni violente, miseria e poverta ma qualcosa come questo terremoto e inimmaginabile. La devastazione e assoluta.
Questo piccolo paese ha poco piu di 200 anni di storia, e forse il 2010 sara il giorno ricordato come la data della morte e rinascita di Haiti"

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saluto tutti
al prossimo aggiornamento
dg

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