salve a tutti copio incollo questa mail di Maurizio che in fondo cita il salmo 137
Domenica 24 Gennaio
Da oggi sono sospese le ricerche per eventuali sopravvissuti sotto le macerie. Circa 130 persone sono state tratte in salvo, l’ultima ieri, un giovane di una 20ina d’anni. Da qualche giorno gli aiuti umanitari stanno raggiungendo anche la popolazione. Cibo, acqua, tende, latte, biscotti, medicinali vengono distribuiti con piu efficienza di giorno in giorno.
La priorità ora sono le migliaia di persone ferite. Molti di loro sono feriti gravemente, richiedono amputazioni o hanno gravi setticemie e le attrezzature ospedaliere non sono ancora adeguate ai casi. Si parla già di sgombro delle macerie ma non ancora di ricostruzione.
C’e una equipe di Americani che sta già riparando il porto di Port-au-Prince, cuore del commercio del paese, con la speranza che lo possano aprire al piu presto.
L’esodo verso le Provincie continua e lo stato appoggia e sostiene la cosa, provvedendo al trasporto gratuito di chi vuole partire.
Si calcola che 500.000 mila persone vivono in tendopoli in diversi spazi aperti della capitale, senza contare chi dorme per le strade. Le condizioni igienico sanitarie non sono certo buone ma danno basse le probabilite di epidemie diffuse anche perche non e mai piovuto dal giorno del terremoto.
Da un paio di giorni si puo trovare gasolio senza difficolta nelle pompe de benzina mentre resta difficile trovare benzina. Le banche, quelle che sono agibili ovviamente, riapriranno domani e la speranza e che con dei soldi liquidi che torna in possesso della gente, anche il commercio potra riprendere il suo corso. Certo, con dei gravi handicap ma almeno e un’avvio.
La situazione è tutt’altro che normale ma la vita va avanti e gli Haitiani hanno una grande capacita di trovare modi di sopravvivere. Lo fanno da decenni.
Noi stiamo tutti bene. Sempre accampati fuori, utilizzando le scorte con parsimonia ma va bene, ci sono segni che le cose miglioreranno nei prossimi giorni. Abbiamo cominciato a fare un po di lavoro per fare il quadro della situazione. Stiamo togliendo le macerie delle casette degli anziani, pulendo e sistemando i mattoni caduti ma ancora intatti, facendo ordine nel magazzino cheè tutto per terra e sto cercando anche di trovare al piu presto tende e possibilmente lettini da campeggio almeno per gli anziani. Se piove sono guai per tutti e per i nostri anziani in particolare.
Mentre scrivo ci sono urla di dolore di donne fuori nella stradina, urla che di solito annunciano un caro defunto, probabilmente qualcuno ferito che non è sopravvissuto, e un poco piu lontano si sente un gruppo pregare che chiede perdono per i peccati commessi, in tanti credono che il terremoto sia una punizione di Dio, e allora chiedono perdono e la Sua protezione. Sotto la tettoia dove mi trovo fa un caldo infernale, e quasi la una del pomeriggio ed e tempo ora di andare a mangiare qualcosa. Il pomeriggio sara breve, verso le 17.30 comincia già a far buio, aerei ed elicotteri passano in cielo ogni 5-10 minuti, la mobilizzazione e veramente massiccia.
Penso alla gente nelle tendopoli a quest’ora del pomeriggio. Tende fatte di fortuna con vecchie lenzuola…..uno dei mille disagi che devono sopportare, l’importante e essere ancora in vita dicono.
Sulle rive di Babilonia
Al vecchio uomo piegato dal tempo e dalla durezza della vita, piace sedere ogni tanto sulla sponda di un fiume e osservare fra le acque la sua vita passargli davanti. Di solito lo fa per piacere ma ogni tanto il destino lo costringe a sedersi e guardarsi intorno. Pensava di aver visto tutto nella sua lunga e dura vita.
Pensava di aver toccato il fondo dei fondi gia in piu occasioni……ma ora eccolo li, seduto a sospirare con una stretta al cuore.
Seduto a pensare come potrebbe mai consolare le sue donne che hanno perso i propri figli e che straziate dal dolore gli chiedono perche.
A consolare padri che con tanta fatica e orgoglio aprivano con fierezza le mani alla sera per portare di che nutrire e proteggere le proprie famiglie come un pastore fa con il suo gregge.
A consolare figli che non conosceranno mai i genitori e che si ritroveranno ad affrontare il sentiero della vita da soli.
Il vecchio e stanco e piange la propria Sion. Ricorda la bellezza delle sue terre e il sorriso della sua gente. Forse non e la terra del miele e dei frutti di ogni specie ma e la sua Sion ed eccola la ora…..spoglia, nuda, ferita e piangente.
La sua Sion vive ora la notte oscura del suo cammino. Niente piu voci gioiose di bambini che giocano spensierati sulle strade, niente piu brulichio di gente indaffarata nei mille mercatini colorati, gli odori, i suoni e le canzoni allegre .
L’urlo silenzioso della sua Sion e assordante, la polvere delle sue rovine confonde gli occhi, l’odore delle sue ceneri e quello della morte.
Il vecchio seduto guarda le acque passare con una lacrima che scende sul suo viso rugoso. Nelle acque del fiume vede il passato con un poco di malinconia, il presente con una stretta al cuore e il futuro con l’angoscia nell’anima.
Anela alla sua Sion, il vecchio seduto e nel frattempo intona una nenia melanconica soffusa. Guarda le acque, ascolta le voci degli ancestri e le urla dei sofferenti e poi decide che e il tempo di continuare il cammino verso quel futuro ancora sconosciuto.
Dice fra se che poco importa dove passano le acque, alla fine arrivano comunque al mare e questo gli basta per riprendere il cammino.
“Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo
al ricordo di Sion.
Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre” Salmo 137
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un quadro da Nabucco
saluti a tutti alla prossima
dg
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