NATALE 2012
Qualche tempo fa, tornavamo dalla citta con la
macchina e a un paio di kilometri da Cite Soleil, dove c’e una tendopoli ormai
trascurata da tutti, ai bordi della strada c’era un’ometto sui 70 anni che
chiedeva la carita. Ci siamo fermati e abbiamo parlato un po con lui. Voleva
qualche soldo ma noi gli abbiamo proposto di portarlo alla missione e lui ha
accettato subito come fosse una manna dal cielo. Sonel viveva nella tenda della figlia e i suoi 5 figli
nella miseria piu assoluta.
C’era un tavolino con delle sedie piccole in
paglia in mezzo (il salone), 3 vecchi materassi in un’angolo (camera da letto),
in un’altro angolo c’erano dei secchi d’acqua e un vecchio fornello a carbone
(la cucina) e il centro della tenda era una confusione di piatti, cartoni,
vestiti e spazzatura e la figlia, seduta per terra, che allattava l’ultimo
arrivato.
Gli occhi si Sonel (cosi si chiama) erano
stralunati e stanchi quando lo abbiamo incontrato nella strada. Una volta
arrivato da noi, un bel bagno, vestiti puliti, un buon pasto e poi, con un nodo
alla gola, osservai gli occhi di
Sonel la...seduto all’ombra del
mandorlo del cortile. L’aria stralunata e la stanchezza non c’erano piu. Solo
pace, serenita e un mezzo sorriso.
Un’altro giorno , mentre facevamo il pieno alla
macchina sulla strada per tornare a casa, in mezzo al rumore del traffico, al
vocio frenetico della gente e alle grida dei venditori di acqua e coca-cola,
fra mille odori e nel caldo opprimente del quasi mezzogiorno........ecco una
figura che lentamente e zoppicante entra nella ‘fotografia’ del momento quasi
invisibile a tutti. Era sporchissimo, una camicia strappata qua e la e un
secchiello in mano. Stava andando alla mensa dei poveri di una organizzazione.
Abbiamo parlato un po con lui, da anni dormiva sulla veranda di una catapecchia
a Cite Soleil. Venne subito con noi.
Piu tardi, dopo un bel bagno, dei vestiti puliti e un buon pasto, con
gli occhi piu sereni, Deyo (cosi si chiama) disse che fu l’amore di Dio a
metterci sulla sua strada.
Deyo e Sonel sono solo due delle migliaia di anime
senza voce che sopravvivono con le ‘briciole’ che trovano qua e la sul loro
cammino. Ora sono con noi. Le loro storie le conosceremo poco a poco nel corso
delle prossime settimane.
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Un nuovo anno scolastico comincia ed e bello
vedere le strade intorno alle scuole ‘colorate’ con i colori delle divise dei
nostri bambini. E bello udire il ‘cinguettio’ delle loro voci nel corso della giornata,
vedere i loro sorrisi spensierati e come cantano e giocano insieme.
E bello vedere quell’aria soddisfatta negli occhi
dei genitori che li accompagnano a scuola e realizzare che questi bambini hanno
la fortuna di essere accompagnati, curati e protetti giorno dopo giorno. E
bello sapere che Eveline, Sylvio, Immacula e Wislard hanno ricevuto , con un sorriso a 45 denti, i pacchi dono che
sono arrivati con il container in Agosto dalla parte dei loro sostenitori.
E bello vedere Adelson, 5 anni, alto come 6-7 lattine
di coca-cola, trotterellare nel cortile, occhioni spalancati alla scoperta del
suo primo giorno di scuola. E bello che
tante persone come i professori, i venditori di caramelle e dolci, le cuoche,
il ragazzo handicappato al portone e tanti altri che orbitano intorno alle
scuole possano vivere e e sostenere le
loro famiglie grazie alle scuole. Una vita non certo abbondante, ma dignitosa e
semplice.
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8 di sera di un giorno come tanti altri, Tika, che
e la nostra cuoca, stava cucinando per la sua numerosa famiglia davanti alla
porta della sua baracca. Le stradine a quell’ora sono ancora occupate da decine
di ambulanti che vendono un po di tutto: carne e banane fritte, spaghetti
locali con mayonese e ketch-up, candele, zampironi, liquori locali, dolci e
caramelle ecc...un brulichio di gente dappertutto, nell’aria calda e umida
della sera, mille odori che la riempiono e la musica dappertutto. Il quartiere si chiama Nan Pele ed e
vicino a Cite Soleil, sono le 8 di sera di un giorno come tanti altri.....e poi
improvvisamente il caos.
Una banda di giovani banditi di Cite Soleil
irrompe nel quartiere. Sono circa una ventina, vogliono prendere il controllo
della zona perche il capo banda di Nan Pele era stato arrestato dalla Polizia
qualche giorno prima. La banda ‘locale’ non si tira indietro e si comincia a
sparare incuranti dei centinaia di passanti che ora corrono in tutte le
direzioni per mettersi al riparo. 20 minuti d’inferno e poi gli invasori si
ritirano. Bilancio, 28 morti 15 feriti. A quell’ora nemmeno la polizia si
avventura in quelle zone, tanto meno le forze delle Nazioni Unite che hanno
perfino una base a 300 metri da dove e avvenuto lo scontro.
Tika ha raccolto due passanti feriti e lei stessa
e stata ferita leggermente ed ha ringraziato Dio di essere ancora in vita per i
suoi figli.
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Sono momenti di vita di missione e di vita in
Haiti quelli che ho appena condiviso con voi. Momenti di vita di persone che
hanno miseria e insicurezza come
compagne di viaggio sul sentiero della loro vita. Persone che hanno tanto in
comune con Gesu nato povero e che decise di restare povero e anonimo per 30
anni, per poi morire brutalmente su una croce.
La stella che indico il cammino ai Re Magi indica
il cammino ogni giorno a quanti vogliono seguirla e questa stella sempre conduce
ai poveri. Percio, credo che malgrado
la crisi e le tante difficolta, bisogna sempre lasciare una porta aperta per
accogliere i vari Sonel e Deyo che ‘per caso’ incrociano i nostri cammini o per
essere pronti a correre qualche rischio
in solidarieta con quanti, di rischi e pericoli, li hanno ogni giorno della
loro vita.
So che i tempi sono duri anche in Italia con
questa crisi economica, disoccupazione, rincari ecc......ma spero che sia
gratificante per voi sapere che con il vostro sostegno si offre non solo la
speranza di una vita futura migliore ai nostri bambini, ma anche la certezza
‘presente’ di una vita dignitosa per tanti.
Ogni tanto parlo della ‘crisi’ che c’e anche in
Italia con i bambini o insegnanti o anche gli anziani. Dico loro che sono tempi
difficili, che dobbiamo fare molta piu attenzione a come utilizziamo i soldi
perche quanti ci aiutano (voi) fanno veramente un grande sforzo per continuare
ad aiutare. Qui non si capisce bene cosa sia questa ‘crisi’ perche la maggior
parte della gente vive in miseria da quando sono piccoli.
La ritrovata serenita negli occhi dei vari Sonel e
Deyo, il sorriso dei bambini e la dignita di quanti hanno la fortuna di avere
un lavoro sono il ‘grazie’ che io ricevo ogni giorno. Un ‘grazie’ particolare
e unico che non ha prezzo. Un grazie che e la anche per voi cari amici e che
forse per voi sara anche piu meritevole perche continuate a offrire del vostro
benche non riceviate nulla (apparentemente) in cambio.
La vostra presenza silenziosa accanto alla nostra
gente e una presenza lodevole che io definirei ‘una fresca brezza’ che c’e ma
non si vede.
Grazie di cuore per tutto e un caro Augurio di
BUON NATALE anche a nome di tutti gli amici della “Kay Mwen” (casa mia)
“Non
distogliere lo sguardo da ogni povero e Dio non distoglierà da te il suo...” Tobia 4:7
BUON NATALE Maurizio
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