DA MAURIZIO 12 OTTOBRE 2016
Cari amici
Ho ricevuto in questi giorni diverse
chiamate o mail di molti di voi chiedendo appunto informazioni riguardante il
passaggio dell’uragano Matthew e quindi ho deciso di scrivere brevemente qualcosa
per rassicurarvi.
Porto Principe e stata totalmente
risparmiata dal passaggio dell’ennesima “piaga d’Egitto” su Haiti . Abbiamo
avuto 4 giorni molto nuvolosi, un po di vento e delle pioggie sparse nemmeno
troppo forti e niente di piu. La gente della zona seguiva con trepidita il
‘gonfiarsi’ della ‘riviere grise’, il fiume che praticamente raccoglie tutte le
acque dei canali di citta (piene di spazzatura) e le va a ‘vomitare’ (la parola dona il senso di qual’e lo stato
delle acque) in mare. Il fiume grigio che in occasione di cicloni quasi sempre
esonda, inondando le zone circostanti; ma anche lui, il fiume, questa volta non
si e gonfiato piu di tanto.
Io ho una visione davanti ai miei occhi.
Vedo che mentre l’uragano flagellava citta e paesi del sud di Haiti, una mano
amica proteggeva la capitale dalla sua furia. Non c’e altra spiegazione perche
veramente il raggio di azione di Matthew e la sua potenza non avrebbero
risparmiato la capitale. Beh, e vero che Port-au-Prince e circondata da colline
ma in passato abbiamo avuto cicloni anche qui, con danni e inondazioni.
La potenza di questo uragano avrebbe fatto
una strage indicibile in questa citta dove centinaia di migliaia di persone
vivono in bidonville o baracche che chiamano ‘case’.
Mercoledi 5 Ottobre Matthew e passato sul
sud di Haiti in tutto il suo furore ma ci sono voluti 4-5 giorni prima di
ricevere poco a poco le raccapriccianti e macabre notizie del suo passaggio.
Penso che forse voi avete avuto notizie anche prima di noi qui nella capitale
perche per giorni la parte sud del paese era letteralmente tagliata fuori dal
resto del paese. Comunicazioni telefoniche danneggiate, un ponte principale che collegava la rete
stradale fra sud e la capitale era impraticabile. Infatti mi ricordo che i
primi due giorni qui al telegiornale parlavano di 15-20 morti mentre in realtra
erano gia centinaia.
La distruzione della penisola sud e
impressionante. Stando alle statistiche ormai accertate (?) i morti sono piu di 900, parecchi i dispersi.
Nelle cittadine principali come Jeremie, Les Cayes, Dame Marie, Port Salut e
altre e si parla del 70% di case distrutte, la percentuale sale nei villaggi di
montagna o pianura, interi raccolti distrutti, bestiame decimato, strade
bloccate o danneggiate e come se non bastasse l’ombra sinistra di un ritorno
massiccio di colera aleggia in queste
zone sinistrate.
Le necessita immediate sono ovviamente :
cibo, acqua, medicine e cure mediche, dei ripari di fortuna, vestiti.....e
tanto altro. So che ormai gia da qualche giorno ci sono diverse organizzazioni
umanitarie che hanno aperto dei corridoi per portare beni di prima necessita
nelle zone piu sinistrate e non si sa per quanto tempo faranno questo. Il periodo di emergenza sara lungo ma anche
fra mesi sara ancora emergenza perche coltivazioni sono andate distrutte e
bestiame decimato e queste sono le fonti di sopravvivenza dei paesi di
provincia. Si teme un’afflusso di
famiglie verso la capitale e sara inevitabile se lo stato o le diverse ONG e
gruppi di benefattori non sapranno creare qualcosa di alternativo in questi
paesi di provincia. Ricordo che dopo il
terremoto, quando fu l’ora della “ricostruzione” molti pensavano che forse era
il momento giusto per dare un nuovo inizio all’avvenire del paese e invece
fu,ed e tuttora, un fiasco completo.
Haiti .....Haiti......bisogna riconoscere
che Haiti e un paese veramente sfortunato. Se da una parte gli avvenimenti
storici dicono che i figli stessi di questa terra sono alla causa di un mancato
sviluppo e benessere per il paese, dall’altra bisogna ben ammettere che le forze
della natura hanno strapazzato ancora e ancora questa povera terra con cicloni,
terremoto ed epidemie.
Ma gli Haitiani sono un popolo fiero e
forte, il tempo del pianto non sara lungo, nei piu di 200 anni di storia
indipendente del paese questa gente ha vissuto miserie e orrori indicibili e
ogni volta lo spirito di sopravvivenza, l’innata voglia di vivere prevale
sempre sulla disperazione o la sconfitta dello spirito.
Molti di voi hanno gia espresso il
desiderio e la volonta di aiutare in qualche modo. Come dicevo, a Porto
Principe non e successo nulla e non ci sono situazioni di emergenza causate dal
ciclone.
I bisogni sono sempre tanti comunque ma non
bisogni causati dal passaggio del ciclone.
Francamente non credo che cerchero di
organizzare qualche cosa per aiutare da qualche parte in provincia, non ho le
capacita logistiche per farlo. Detto
questo posso garantire che molte famiglie di provincia verranno sicuramente a
Port au Prince in un futuro nemmeno tanto lontano, e in quel caso allora
potremo considerare di fare una raccolta fondi e di fare qualche cosa per
queste eventuali famiglie. Ovviamente le nostre scuole avranno come priorita di
favorire, iscrivere e accompagnare bambini di famiglie costrette a venire in
citta.
E vero che l’emergenza e ora, in questo
momento, ma secondo il mio parere,
avendo l’esperienza di 22 anni di Haiti, ci sono gia molte organizzazioni che
fanno a spallate per aiutare molta povera gente bisognosa. Vediamo se possiamo
fare qualcosa quando tutti si saranno dimenticato del ciclone e di Haiti
SALUTI A TUTTI
APPENA MAURIZIO MI MANDA ALTRE NEWS LE PUBBLICO
DG
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