Cari Amici
8 Luglio 2021
Una volta di piu eccoci in un momento di profonda crisi. L’uccisione del
Presidente, Jovenel Moise, e un po come la ciliegina sulla torta di un marasma
socio politico e economico senza precedenti. La sua morte ha lasciato senza
parole una popolazione esausta e le strade deserte e silenziose di ieri
amplificavano, per me, la voce disperata
di un popolo allo stremo. Haiti stenta a adottare una forma di democrazia reale
fin da quando l’ultimo dittatore, Jean Claude Duvalier, fu esiliato nel 1987.
Da allora e un susseguirsi di Presidenti che hanno tentato qualcosa ma senza
successo. Aristide fu esiliato, Preval riusci a finire il suo turno come
Presidente accompagnato dalle forze internazionali dell’ONU che a quel tempo
erano presenti nel paese. Martelly riusci a terminare un turno come presidente
promettendo all’opposizione politica, come condizione, che non si sarebbe candidato
per un secondo turno. Jovenel ha avuto un percorso tumultuoso come Presidente
fin dall’inizio. Non sto a giudicare che tipo di persona era ma una cosa chiara
era che lui voleva finire il suo mandato senza lasciare che l’opposizione
politica o i burattini di famiglie potenti lo obbligassero a piegarsi ai loro
‘desideri’. Ha pagato con la vita questa sua testardaggine.
Ora siamo in una specie di ‘impasse’ politico e tratteniamo il fiato per
vedere cosa succedera. O sara il caos totale e l’anarchia, o puo anche essere
che qualcosa di buono esca fuori. I prossimi giorni saranno cruciali. Certo e che la popolazione e allo stremo e ha
bisogno di cibo, aiuto sanitario, sostegno per i loro bambini per la scuola.
Migliaia di famiglie sono state costrette a abbandonare le zone nelle quali
vivevano a causa delle guerre fra bande, per trasferirsi in locali aperti come
terreni di Chiese o scuole e il Ministero degli Affari Sociali stava cercando
di fare il possibile ma le possibilita economiche del Ministero sono esigue.
Tante famiglie cercano ripari in affitto in altre zone, anche nella nostra zona
e stiamo infatti cercando di aiutare come possiamo. Ma anche noi siamo in
attesa........le scuole sono chiuse gia da meta Giugno. Gli esami di stato sono
compromessi perche dovrebbero cominciare
il 12 ma da come vanno le cose probabilmente rimanderanno gli esami a data da
definire. In teoria ora il Primo Ministro con il consiglio dei ministri,
dovrebbero organizzare le elezioni verso fine anno in un clima politico cosi
precario. L’opposizione politica e sempre stata intransigente con il
presidente, non vedo perche dovrebbero cooperare con il Primo Ministro che fu
investito proprio dal defunto Jovenel.
Insomma. Impossibile guardare troppo lontano. Speriamo che in questi prossimi
2-3 giorni il Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite, che si riunira proprio oggi, decida di aiutare Haiti non
solo con fondi ma con la presenza fisica di forze armate internazionali in
loco. Per me questa e l’unica condizione che potrebbe portare qualche
cambiamento positivo. Il contrario significherebbe caos totale e anarchia e esodo di chi puo
partire e disperati che scappano verso la repubblica domenicana vicina o che
salpano con barche e gommoni di fortuna verso l’America o altre isole delle
Antille.
Tratteniamo il fiato..... mentre la frontiera con la Repubblica Domenicana
e chiusa cosi come l’Aeroporto perche i
voli delle varie compagnie aeree sono stati annullati.
Tratteniamo il fiato....... sperando che l’assassinato di Jovenel Moise
possa essere un punto di partenza per un futuro migliore invece che la discesa
nel caos piu totale.
Tratteniamo il fiato.....con la speranza che le tante bande di criminali
abbiano la decenza di non approfittare della situazione per seminare caos e
paura.
Tratteniamo il fiato...... perche la povera gente, che e quella che soffre
di piu in momenti difficili come questo, possa attraversare questa ‘tempesta
sociale’ senza troppe sofferenze, trovando il necessario per sopravvivere.
Trattemiamo il fiato con la speranza di poter continuare a essere presenti,
io qui in loco e voi che da sempre accompagnate la missione, per le migliaia di
persone che gia serviamo: donne, vecchi e bambini e tanti bisognosi che
aiutiamo con cibo, aiuto sanitario, aiuto per pagare affitti o costruire
casette e altro. La missione ha vissuto
negli ultimi 21 anni gli stessi disastri naturali e problemi politici e sociali
che la povera gente ha vissuto. Continuare a essere presenti a volte e piu importante
che l’aiuto materiale che si possa offrire. Sarebbe facile prendere un’aereo e
andarsene (non oggi pero....) ma il
fatto che restiamo presenti dona un senso di sicurezza alla gente che orbita intorno alla missione.
Alla missione stiamo tutti bene. Abbiamo scorte di cibo e carburanti sufficenti
per andare avanti almeno per un mese. Le scuole sono chiuse e quindi ci sono
meno spese. I 6 ragazzi che sono poi i ‘miei’ pilastri vengono a turno 24/24,
anche di notte. Ho comunque una guardia armata 24/24. Abbiamo internet senza
problemi per ora e ricariche per
telefonini.
Sono le 6 del mattino, un nuovo giorno sta per cominciare. Una mattina come
le altre con il calore afoso, i colori vivaci del cielo e gli alberi vicini,
uccellini cinguettanti e il rumore di pentole della cuoca in cucina e di Juan
che con una vecchia scopa fatta di foglie d’albero, ripulisce il
cortile.........Juan, era qui anche quando ci fu il terremoto.
Grazie di tutto e rinnovo l’invito a restare ancora piu vicini alla
missione soprattutto in questo momento difficile.
A presto, Maurizio
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