Monday, December 02, 2019

AUGURI per NATALE 2019








 Cari Amici, Natale 2019

Dopo un anno e mezzo di proteste più o meno violente e a singhiozzo eccoci ora in un momento molto difficile dove da quasi tre mesi ormai il paese conosce un clima di crisi e tensione senza precedenti caratterizzato da manifestazioni con un’altalenarsi d’intensità piu o meno violente con barricate infiammate, lanci di pietra, scontri con polizia e anche molti saccheggi in diverse città del paese sopratutto nei primi due mesi.  Le scuole sono tutte chiuse e a sprazzi sono aperte banche e negozi e uffici statali. Operazioni portuali e distribuzione di container al 20% e quindi approvvigionamenti difficili e insufficienti. Alcuni hotel famosi come Marriott, Best Western e Oasis hanno licenziato in massa e hanno chiuso i battenti fino a nuovo ordine. Persino il centenario ‘ginger-bread’ stile Hotel Oloffson che ha ospitato e ispirato scrittori del calibro di Graham Green ed Ernest Hemingway ha chiuso i battenti per ora.
 Tanti turisti e operatori umanitari hanno già lasciato il paese... società private che forniscono elettricità a certe zone soprattutto della capitale (cui lo stato deve milioni di dollari) avevano annunciato la fermatura, che poi non e avvenuta grazie a un compromesso. Insomma, il paese è praticamente paralizzato in uno stallo che potrebbe sfociare in qualche cosa di tragico. Un anno e mezzo fa cominciarono le prime rimostranze della popolazione e opposizione politica contro questo presidente, eletto poco più di due anni fa. La causa principale fu l’aumento del carburante. L’aumento, alla fine, non ci fu ma già da allora l’opposizione politica cominciò ad aizzare le masse popolari, facili prede di politici senza scrupoli che sanno come manipolare la povera gente, contro il presidente. E da allora comincio un lento deteriorarsi della situazione. In seguito, la caduta libera della moneta locale sul dollaro e la mancanza di carburante da più di due mesi hanno creato una situazione di stallo che perdura tuttora. L’opposizione politica chiede con intransigenza le dimissioni del presidente senza nessuna possibile negoziazione. Per loro deve andarsene per “manifesta incapacità” di governare il paese e per delle accuse di corruzione che aleggiano contro di lui e diversi esponenti politici del suo entourage.
Devo sottolineare che con il passare dei mesi diversi settori della società civile: masse popolari, commerciati e industriali, alta società e persino esponenti di denominazioni religiose protestanti e vooduisani si sono schierati contro di lui. Eppure lui continua a restare in carica con caparbietà appoggiato dalle forze di polizia che con soli 20.000 elementi per un paese di 11 milioni di abitanti, sono pochi e allo stremo dopo due mesi d’intensa pressione.
Ovviamente in un clima del genere bande di delinquenti e giovinastri la fanno da padroni approfittando della situazione.  Rapine a passanti in pieno giorno sono all’ordine del giorno cosi come saccheggi in diverse zone della città e anche in provincia e poi ovviamente ci sono i giovani alle barricate che fanno passare eventuali ‘coraggiosi’ con taxi-moto dopo aver dato un po’ di soldi. In giorni d’intensa tensione, non ci sono macchine in strada. Solo moto o gente a piedi e qualche rara ambulanza. Prezzo di riso, fagioli, olio, legumi, carne, uova ecc... sono aumentati anche del 30-40% in zone difficili da raggiungere del paese e un po’ meno in città. Di carburante se ne trova dopo ore di attesa alla pompa e in provincia e molto più difficile. Sono stati saccheggiati anche depositi della CRS (Catholic Relif Service) e Caritas Diocesana.  In 25 anni che sono qui in Haiti e dopo diverse catastrofi naturali e colpi di stato e anarchia, e la prima volta che vivo una situazione del genere. In generale non credo che ci siano dei pericoli a livello d’incolumità personale soprattutto per religiosi e laici che hanno progetti umanitari vari. Pero e vero che bande di giovinastri senza scrupoli potrebbero sondare l’idea di derubare o saccheggiare anche in centri e missioni di religiosi e non, se la situazione diventa ancora più tragica. Il 18 Novembre, commemorazione di una battaglia importante contro l’esercito di Napoleone per l’Indipendenza, l’opposizione politica aveva annunciato di voler instaurare un “loro” presidente a interim. Questo avrebbe provocato sicuramente un terremoto ma poi per fortuna non ci fu nulla.
Ora la situazione si e calmata un po’, aleggia una voce che parla di mediazione politica dell’Ambasciata Americana fra il governo legalmente eletto e l’opposizione politica e vediamo un po’ come va, ma per ora e tornata la calma anche se le scuole continuano a restare chiuse.
Anche le nostre scuole sono chiuse ma da due settimane abbiamo allestito una specie di campo giochi quotidiano per i bambini della scuola e tanti altri del vicinato.  Un modo per tenerli occupati con giochi e canti e altro, e per dar loro anche un pasto abbondante al giorno. In questo periodo il cibo scarseggia ancor di più e quindi cerchiamo di aiutare come possiamo. Siamo alla seconda settimana di mensa e ci sono più di 1500 bambini che vengono ogni giorno.  Penseremo di fare una festa speciale per tutti loro con il Natale che si avvicina.
Allo stesso tempo, abbiamo allestito un programma sanitario di emergenza mirato ai più poveri di Cite Soleil, la più grande e miserabile bidonville della capitale. Programma attraverso il quale donne, vecchi e bambini malati, che non hanno ne forza fisica né possibilità di andare a bussare alla porta di qualche ospedale o centro medico vengono accompagnati in un ospedale e vengono seguiti in tutti i loro bisogni da noi. Continueremo con questo programma fino a Gennaio e oltre se possibile. Il tempo a disposizione c’è e sono arrivati un po’ di fondi mirati a questo.
 Alla missione abbiamo il necessario per continuare a funzionare e gli anziani hanno tutto ciò di cui hanno bisogno. Abbiamo fatto buona scorta di provvisioni ancor prima che i problemi scoppiassero e nei giorni di rilassamento delle manifestazioni abbiamo ulteriormente comprato gasolio, benzina e derrate alimentari.  Luglio e Agosto sono stati mesi intensi di preparazione per il nuovo anno scolastico. Tante iscrizioni in più sia qui a Port au Prince che a Jeremie, abbiamo ampliato la scuola di Jeremie e pianificato la costruzione di un laboratorio di chimica....unico in zona, costruito decine di banchi e panche in muratura, ri-tinteggiato anche i villaggi e poi eseguita la manutenzione nelle scuole aiutati da 20 giovani della stessa scuola che non hanno più sponsor da un pezzo ma che non ho mai mandato via e che ora lavorano in cambio di istruzione. Abbiamo eseguito manutenzioni anche alle casette degli anziani... pulizie profonde, pittura, riparato porte, comodini, letti, cambiato materassi, rinnovato il vestiario, fornito radioline, zanzariere, piatti e bicchieri di metallo... insomma una ventata di rinnovamento esteriore che porta allegria interiore per tutti.

E poi ovviamente c’e la parte amministrativa e organizzativa della scuola....... liste dei bambini, delle classi, nuovi dossier da aggiungere, stoffa delle uniformi da comprare cosi come libri e zainetti, formazione degli insegnanti, statistiche e anche nuovi insegnanti da arruolare. Quest’anno abbiamo deciso di assumere 5 nuovi insegnanti soprattutto per le classi dei bambini più piccoli, sottolineiamo che gli insegnanti nelle nostre scuole sono tutti sono ex allievi. Ecco, chi capisce meglio la mentalità dei bambini che noi sosteniamo se non degli ex bambini -ora giovani adulti- che hanno fatto tutto il percorso scolare nelle nostre scuole? E arrivato il momento di accogliere nuovi giovani che sono praticamente ‘cresciuti’ nelle scuole con la speranza che siano loro i pilastri delle scuole negli anni a venire. Insomma, tutto è pronto per cominciare l’anno scolastico con forza, entusiasmo e vigore... ma purtroppo siamo riusciti a fare solo due settimane di scuola e ora siamo in attesa. Nel frattempo un container è stato preparato dagli amici dell’Associazione di Chieri con tanto ben di Dio ed è arrivato in Haiti la settimana scorsa. Vediamo se riusciamo a sdoganarlo senza troppi problemi e velocemente. Saremo costretti a pagare una pattuglia di polizia per scortare il container comunque.

In questo periodo molto delicato i miei pensieri vanno soprattutto ai bambini delle scuole, alle loro famiglie, agli anziani e ai malati, ai più deboli e alle migliaia di poveri che una volta di più sono chiamate a ‘pagare’ il prezzo di questa nuova ondata di violenza e insicurezza. Vedere in che condizione vive famiglie e tanti bambini malnutriti e malati in Cite Soleil fa venire il magone anche a me che sono in Haiti da 25 anni. Noi qui abbiamo soldi per comprare il necessario e anche se a fatica , con i soldi, si trova e si compra, anche se costa di più. Se la situazione pericolosa, io posso sempre andarmene  e aspettare tempi migliori al sicuro a Milano. Ma loro no....loro sono prigionieri qui. Prigionieri di una situazione sociale che li tiene incatenati in una condizione con rara via d’uscita. La poverta, la miseria.  Mi sorprende che non ci siano esodi via mare verso terre di speranza come l’America, cosi come succede in Europa con i migliaia di profughi del Mediterraneo. Essere presenti  con loro in questo tempo difficile significa continuare a ‘tener’  loro la mano, significa essere pronti a condividere un pò delle loro difficoltà malgrado tutto. Quindi spero che il vostro sostegno verso i tanti bisognosi qui continui... e che grazie a questo possiamo continuare a offrire una piccola speranza con la nostra presenza.  
Il Natale si avvicina e ovviamente la mia speranza è che si torni alla normalità, se così si puo dire della vita in Haiti.  Approfitto per ringraziare come sempre tutti gli amici dell’Associazione Lakay Mwen che permettono la vita stessa della missione e mi permetto di inviarvi queste righe di Madre Teresa sperando che ognuno trovi il “suo” Natale in una di queste righe  Cari saluti e sempre grazie di tutto.
Buon Natale  -   Maurizio

E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale.  E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri”                              Madre Teresa

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