Cari Amici, Natale 2019
Dopo un anno e mezzo di proteste più o meno
violente e a singhiozzo eccoci ora in un momento molto difficile dove da quasi
tre mesi ormai il paese conosce un clima di crisi e tensione senza precedenti
caratterizzato da manifestazioni con un’altalenarsi d’intensità piu o meno
violente con barricate infiammate, lanci di pietra, scontri con polizia e anche
molti saccheggi in diverse città del paese sopratutto nei primi due mesi. Le scuole sono tutte chiuse e a sprazzi sono
aperte banche e negozi e uffici statali. Operazioni portuali e distribuzione di
container al 20% e quindi approvvigionamenti difficili e insufficienti. Alcuni
hotel famosi come Marriott, Best Western e Oasis hanno licenziato in massa e
hanno chiuso i battenti fino a nuovo ordine. Persino il centenario
‘ginger-bread’ stile Hotel Oloffson che ha ospitato e ispirato scrittori del
calibro di Graham Green ed Ernest Hemingway ha chiuso i battenti per ora.
Tanti
turisti e operatori umanitari hanno già lasciato il paese... società private
che forniscono elettricità a certe zone soprattutto della capitale (cui lo
stato deve milioni di dollari) avevano annunciato la fermatura, che poi non e
avvenuta grazie a un compromesso. Insomma, il paese è praticamente paralizzato
in uno stallo che potrebbe sfociare in qualche cosa di tragico. Un anno e mezzo
fa cominciarono le prime rimostranze della popolazione e opposizione politica
contro questo presidente, eletto poco più di due anni fa. La causa principale
fu l’aumento del carburante. L’aumento, alla fine, non ci fu ma già da allora
l’opposizione politica cominciò ad aizzare le masse popolari, facili prede di
politici senza scrupoli che sanno come manipolare la povera gente, contro il
presidente. E da allora comincio un lento deteriorarsi della situazione. In
seguito, la caduta libera della moneta locale sul dollaro e la mancanza di
carburante da più di due mesi hanno creato una situazione di stallo che perdura
tuttora. L’opposizione politica chiede con intransigenza le dimissioni del
presidente senza nessuna possibile negoziazione. Per loro deve andarsene per
“manifesta incapacità” di governare il paese e per delle accuse di corruzione
che aleggiano contro di lui e diversi esponenti politici del suo entourage.
Devo sottolineare che con il passare dei
mesi diversi settori della società civile: masse popolari, commerciati e
industriali, alta società e persino esponenti di denominazioni religiose
protestanti e vooduisani si sono schierati contro di lui. Eppure lui continua a
restare in carica con caparbietà appoggiato dalle forze di polizia che con soli
20.000 elementi per un paese di 11 milioni di abitanti, sono pochi e allo
stremo dopo due mesi d’intensa pressione.
Ovviamente in un clima del genere bande di
delinquenti e giovinastri la fanno da padroni approfittando della
situazione. Rapine a passanti in pieno
giorno sono all’ordine del giorno cosi come saccheggi in diverse zone della città
e anche in provincia e poi ovviamente ci sono i giovani alle barricate che
fanno passare eventuali ‘coraggiosi’ con taxi-moto dopo aver dato un po’ di
soldi. In giorni d’intensa tensione, non ci sono macchine in strada. Solo moto
o gente a piedi e qualche rara ambulanza. Prezzo di riso, fagioli, olio,
legumi, carne, uova ecc... sono aumentati anche del 30-40% in zone difficili da
raggiungere del paese e un po’ meno in città. Di carburante se ne trova dopo
ore di attesa alla pompa e in provincia e molto più difficile. Sono stati
saccheggiati anche depositi della CRS (Catholic Relif Service) e Caritas
Diocesana. In 25 anni che sono qui in
Haiti e dopo diverse catastrofi naturali e colpi di stato e anarchia, e la
prima volta che vivo una situazione del genere. In generale non credo che ci
siano dei pericoli a livello d’incolumità personale soprattutto per religiosi e
laici che hanno progetti umanitari vari. Pero e vero che bande di giovinastri
senza scrupoli potrebbero sondare l’idea di derubare o saccheggiare anche in
centri e missioni di religiosi e non, se la situazione diventa ancora più
tragica. Il 18 Novembre, commemorazione di una battaglia importante contro
l’esercito di Napoleone per l’Indipendenza, l’opposizione politica aveva
annunciato di voler instaurare un “loro” presidente a interim. Questo avrebbe
provocato sicuramente un terremoto ma poi per fortuna non ci fu nulla.
Ora la situazione si e calmata un po’,
aleggia una voce che parla di mediazione politica dell’Ambasciata Americana fra
il governo legalmente eletto e l’opposizione politica e vediamo un po’ come va,
ma per ora e tornata la calma anche se le scuole continuano a restare chiuse.
Anche le nostre scuole sono chiuse ma da
due settimane abbiamo allestito una specie di campo giochi quotidiano per i
bambini della scuola e tanti altri del vicinato. Un modo per tenerli occupati con giochi e
canti e altro, e per dar loro anche un pasto abbondante al giorno. In questo
periodo il cibo scarseggia ancor di più e quindi cerchiamo di aiutare come possiamo.
Siamo alla seconda settimana di mensa e ci sono più di 1500 bambini che vengono
ogni giorno. Penseremo di fare una festa
speciale per tutti loro con il Natale che si avvicina.
Allo stesso tempo, abbiamo allestito un
programma sanitario di emergenza mirato ai più poveri di Cite Soleil, la più
grande e miserabile bidonville della capitale. Programma attraverso il quale
donne, vecchi e bambini malati, che non hanno ne forza fisica né possibilità di
andare a bussare alla porta di qualche ospedale o centro medico vengono
accompagnati in un ospedale e vengono seguiti in tutti i loro bisogni da noi.
Continueremo con questo programma fino a Gennaio e oltre se possibile. Il tempo
a disposizione c’è e sono arrivati un po’ di fondi mirati a questo.
Alla
missione abbiamo il necessario per continuare a funzionare e gli anziani hanno
tutto ciò di cui hanno bisogno. Abbiamo fatto buona scorta di provvisioni ancor
prima che i problemi scoppiassero e nei giorni di rilassamento delle
manifestazioni abbiamo ulteriormente comprato gasolio, benzina e derrate
alimentari. Luglio e Agosto sono stati
mesi intensi di preparazione per il nuovo anno scolastico. Tante iscrizioni in più
sia qui a Port au Prince che a Jeremie, abbiamo ampliato la scuola di Jeremie e
pianificato la costruzione di un laboratorio di chimica....unico in zona,
costruito decine di banchi e panche in muratura, ri-tinteggiato anche i
villaggi e poi eseguita la manutenzione nelle scuole aiutati da 20 giovani
della stessa scuola che non hanno più sponsor da un pezzo ma che non ho mai
mandato via e che ora lavorano in cambio di istruzione. Abbiamo eseguito
manutenzioni anche alle casette degli anziani... pulizie profonde, pittura,
riparato porte, comodini, letti, cambiato materassi, rinnovato il vestiario, fornito
radioline, zanzariere, piatti e bicchieri di metallo... insomma una ventata di
rinnovamento esteriore che porta allegria interiore per tutti.
E poi ovviamente c’e la parte amministrativa
e organizzativa della scuola....... liste dei bambini, delle classi, nuovi
dossier da aggiungere, stoffa delle uniformi da comprare cosi come libri e
zainetti, formazione degli insegnanti, statistiche e anche nuovi insegnanti da
arruolare. Quest’anno abbiamo deciso di assumere 5 nuovi insegnanti soprattutto
per le classi dei bambini più piccoli, sottolineiamo che gli insegnanti nelle
nostre scuole sono tutti sono ex allievi. Ecco, chi capisce meglio la mentalità
dei bambini che noi sosteniamo se non degli ex bambini -ora giovani adulti- che
hanno fatto tutto il percorso scolare nelle nostre scuole? E arrivato il
momento di accogliere nuovi giovani che sono praticamente ‘cresciuti’ nelle
scuole con la speranza che siano loro i pilastri delle scuole negli anni a
venire. Insomma, tutto è pronto per cominciare l’anno scolastico con forza,
entusiasmo e vigore... ma purtroppo siamo riusciti a fare solo due settimane di
scuola e ora siamo in attesa. Nel frattempo un container è stato preparato
dagli amici dell’Associazione di Chieri con tanto ben di Dio ed è arrivato in
Haiti la settimana scorsa. Vediamo se riusciamo a sdoganarlo senza troppi
problemi e velocemente. Saremo costretti a pagare una pattuglia di polizia per
scortare il container comunque.
In questo periodo molto delicato i miei
pensieri vanno soprattutto ai bambini delle scuole, alle loro famiglie, agli
anziani e ai malati, ai più deboli e alle migliaia di poveri che una volta di più
sono chiamate a ‘pagare’ il prezzo di questa nuova ondata di violenza e
insicurezza. Vedere in che condizione vive famiglie e tanti bambini malnutriti
e malati in Cite Soleil fa venire il magone anche a me che sono in Haiti da 25
anni. Noi qui abbiamo soldi per comprare il necessario e anche se a fatica ,
con i soldi, si trova e si compra, anche se costa di più. Se la situazione
pericolosa, io posso sempre andarmene e
aspettare tempi migliori al sicuro a Milano. Ma loro no....loro sono
prigionieri qui. Prigionieri di una situazione sociale che li tiene incatenati
in una condizione con rara via d’uscita. La poverta, la miseria. Mi sorprende che non ci siano esodi via mare
verso terre di speranza come l’America, cosi come succede in Europa con i
migliaia di profughi del Mediterraneo. Essere presenti con loro in questo tempo difficile significa
continuare a ‘tener’ loro la mano,
significa essere pronti a condividere un pò delle loro difficoltà malgrado
tutto. Quindi spero che il vostro sostegno verso i tanti bisognosi qui continui...
e che grazie a questo possiamo continuare a offrire una piccola speranza con la
nostra presenza.
Il Natale si avvicina e ovviamente la mia
speranza è che si torni alla normalità, se così si puo dire della vita in
Haiti. Approfitto per ringraziare come sempre
tutti gli amici dell’Associazione Lakay Mwen che permettono la vita stessa
della missione e mi permetto di inviarvi queste righe di Madre Teresa sperando
che ognuno trovi il “suo” Natale in una di queste righe Cari saluti e sempre grazie di tutto.
Buon Natale
- Maurizio
“E’
Natale ogni
volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. E’ Natale ogni volta che non accetti
quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. E’ Natale ogni volta che speri con
quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale. E’
Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua
debolezza. E’ Natale ogni volta che
permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri” Madre Teresa
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